Modalità di assunzione
L’assunzione di cocaina può avvenire secondo diverse modalità: può essere ingerita, inalata, iniettata o fumata a seconda della forma chimico-fisica della sostanza.
La cocaina è una sostanza basica che può presentarsi infatti, sotto diverse forme: 1) salificata con acido cloridrico (“sale cloridrato”) assume la forma di polvere; 2) base libera (“freebase”), in forma solida.
L’uso di cocaina varia da un uso occasionale a uno ripetuto fino ad arrivare a un uso compulsivo. Non esiste nessuna modalità sicura di assunzione di cocaina.
Qualsiasi modalità può portare all’assorbimento di dosi tossiche di cocaina, provocando gravi problemi cardiovascolari o cerebrovascolari che possono causare una morte improvvisa. Un uso ripetuto di cocaina può portare a dipendenza e ad altri gravi danni.
La masticazione delle foglie di coca permette l'assorbimento della cocaina già nella mucosa orale proseguendo in quella del tratto gastroenterico. Attraverso la via orale la biodisponibilità è del 30-40%. La masticazione delle foglie di coca produce effetti lievi e prolungati. La cocaina è misurabile nel sangue entro 5 minuti dall'inizio della masticazione ed entro 15 minuti dalla deglutizione. La durata massima degli effetti di una dose media (20-50 mg) vanno da 45 a 90 minuti. (Dronet)
Ultimamente si sta diffondendo tra i giovani l’assunzione per via orale, tramite l’ingestione di un succo composto da cocaina, acqua e bicarbonato di sodio. L’uso comporta un assorbimento piuttosto lento e scarso, con effetti non intensi ma più persistenti. (Dronet)
La forma in polvere della cocaina, è costituita dal sale cloridrato e si può assumere per via inalatoria. I cristalli di cocaina vengono triturati per ottenere una polvere sottile.
Lo “sniffo” è proprio il processo di inalazione della polvere di cocaina attraverso le narici; in questo modo la sostanza viene assorbita dal flusso sanguigno attraverso le mucose nasali. L'effetto si manifesta in pochi minuti e si protrae fino a circa 45 minuti dall’assunzione.
L’inalazione dei vapori è un altro metodo di uso che si verifica, generalmente attraverso una cannuccia, scaldando la cocaina depositata su un foglio di alluminio.
La forma solida della cocaina è costituita dalla sua “freebase” e viene indicata con il nome comune di “crack“. La cocaina crack si ottiene attraverso un processo chimico che permette la trasformazione della polvere in una sostanza che si possa fumare. La polvere, ovvero il sale cloridrato della cocaina, viene trattata con ammoniaca o bicarbonato di sodio ed acqua: scaldando si elimina il cloridrato liberando la base libera. Questa preparazione produce il crack. Se alla soluzione ottenuta si aggiunge etere etilico, dopo l’evaporazione dell’etere etilico stesso, si ottiene una “freebase” quasi del tutto priva di taglio. Preparare la “freebase” è estremamente pericoloso, poiché sono possibili esplosioni o produzioni di fiamme e quindi incendi.
Della cocaina “freebase” quindi si respirano i vapori o si fuma il crack, immettendo la sostanza direttamente nei polmoni, dove l’assorbimento rapido nel circolo sanguigno ne provoca una rapidità di effetto simile a quella della somministrazione endovenosa.
Data la notevole superficie di assorbimento degli alveoli polmonari infatti, la via inalatoria garantisce l'assorbimento di dosi particolarmente elevate in tempi brevi (il fumo di crack dà euforia in meno di 10 secondi), che possono spiegare la pericolosità (overdose) della cocaina sotto questa forma.
Quest’effetto, piuttosto rapido e immediato, è una delle ragioni dell’enorme popolarità raggiunta dal crack alla metà degli anni ottanta. Un’altra ragione è il modico costo sia per la lavorazione che per l’acquisto di questa sostanza.
Alcuni policonsumatori assumono la polvere di cocaina o il crack insieme all’eroina (“speedball”). Vai a policonsumo
La cocaina cloridrata è solubile in acqua. Questo rende possibile una ulteriore via di somministrazione, quella endovenosa, dove la droga, veicolata da una siringa entra direttamente nel circolo sanguigno, raggiunge rapidamente il cervello generando effetti immediati. Per via endovenosa infatti, la biodisponibilità della cocaina è del 100%.
La cocaina può anche essere sfregata sulle mucose come le gengive e la mucosa nasale. L’effetto che ne deriva è di lieve entità.